Dall'articolo pubblicato in data odierna sul Giornale di Brescia, apprendiamo che una rapida soluzione alla "crisi bresciana dell'end of waste" dovrebbe arrivare nella giornata di lunedì 23 settembre da Regione Lombardia.
L'attuale situazione di blocco degli impianti che producono materiali end of waste con tecnologie avanzate (superando quindi il D.M. 5/2/1998) è iniziata nel febbraio 2018, quando, con una sentenza del Consiglio di Stato, si riconosceva una mancanza di linee guida nazionali per la concessione di autorizzazioni "caso per caso" definite a livello europeo, cioè tutte quelle attività di recupero non contemplate in leggi comunitarie o nazionali. Il blocco dell'end of waste caso per caso si è concretizzato con la legge "sblocca cantieri" che ha avuto l'effetto contrario allo scopo per la quale è stata scritta, a causa di tecnicismi normativi, che hanno generato il blocco attuale di tutto il comparto del riciclo.
Di fatto, oggi, nessuna provincia può più rilasciare nuove autorizzazioni che riguardino il recupero "caso per caso", e l'unica possibilità è quella di attendere che il ministero rilasci singoli decreti di filiera per ogni tipologia di recupero; il tutto avrebbe anche una logica - quella di uniformare le autorizzazioni nazionali a degli standard qualitativi - ma nel concreto, in quasi 2 anni, l'unico decreto rilasciato è quello relativo al recupero dei pannolini.
Nulla però dice la norma Sblocca Cantieri sulle autorizzazioni già in essere creando un vuoto normativo che lascia adito a differenti interpretazioni.
Accade quindi che la provincia di Brescia, interpretando in modo restrittivo la norma, invii alle aziende bresciane una lettera di comunicazione di "apertura dell'iter di revisione e stralcio delle operazioni R5" delle autorizzazioni già rilasciate.
L'unica spiegazione per questa scelta della provincia di Brescia è probabilmente da imputarsi a giochi politici più che alla rigida ottemperanza ad una legge ambigua; tanto è vero che altre province, sicuramente meno industrializzate di Brescia, hanno ritenuto opportuno puntualizzare che la norma Sblocca Cantieri non aveva nulla a che vedere con le autorizzazioni già in essere (che continuavano il loro corso naturale) ma deve essere applicata solamente alle nuove autorizzazioni.
Visto che il Ministero dell'Ambiente continua a non risolvere la questione, nonostante i comunicati - ormai giornalieri - del ministro Costa sulla necessità di potenziare il recupero e la green economy, Regione Lombardia interverrà nei prossimi giorni per ristabilire una logica in linea con quanto sancito dall'Europa.
Restiamo in trepidante attesa...
Link all'articolo: https://www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/la-regione-salva-120-imprese-ma-rifiuti-già-in-discarica-1.3403929

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